Weekend lungo in Toscana: alla ricerca di fiumi, borghi, terme e sagre!
C’era una volta… e c’è ancora, un posto speciale: Candalla, o come si suol dire MagiCandalla; una valle tagliata dal fiume, stretta e rocciosa, nelle Alpi Apuane. Siamo in provincia di Lucca, nella Toscana nord-occidentale. Sembra davvero di essere in una fiaba ad esplorare il fiume, le cascate, i mulini abbandonati conquistati dal muschio, immergersi nell’acqua fredda, l’ombra degli alberi fitta perfetta per una giornata calda.
Si arriva da Camaiore e si parcheggia proprio ai piedi della prima cascata dove ci sono i ragazzi che fanno i tuffi, da lì il sentiero che risale il fiume, una parete rocciosa dall’altro lato per gli amanti dell’arrampicata, e poco più avanti gli edifici cadenti, le cascate, piccole pozze per fare il bagno.
80 km più a nord, questa volta ai piedi del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano c’è il borgo di Bagnone, piccolo e carino, l’ideale per fare due passi e fermarsi a bere un bicchiere di vino locale al Bar Pasticceria del Borgo. Noi non ci siamo perse la loro unica e segreta “Bombetta”.
Dal paesino al Torrente Bagnone, affluente del fiume Magra, è un attimo. Appena sotto una strada poco frequentata si apre una radura, avvolta dagli alberi. Il prato scende alla roccia che si tuffa a strapiombo nel fiume. Wow, è perfetto. Ci passiamo la notte con il rumore dell’acqua che casca ed un nuovo amico: Unghietta, un fedele cucciolo di cane che ci fa la guardia mentre dormiamo… e la mattina seguente felici a giocare, prendere il sole, cantare, sguazzare…
A Villafranca ci fermiamo a bere un caffè e ci divertiamo parecchio perché diventiamo l’attrazione per tutti i signori che se ne stavano lì a bere vino e giocare a carte. Fra foto, racconti, risate, scommesse d’età, preoccupazione del barista, inviti a pranzo, viene fuori una confusione e scappiamo via in direzione mare. Lungo la costa si trovano spiagge molto belle (e spesso affollate): Cala del Leone, Cala del Sonnino, La buca delle fate, Cala S.Quirico, Cala Violina e Cala Martina nella Riserva Naturale le Bandite di Scarlino e le spiagge nel Parco della Maremma a cui si può accedere contattando previamente e acquistando i biglietti presso il Centro Visite.
Dopo un tuffo in acqua salata continuiamo a guidare verso sud e ci fermiamo a San Donato a Orbetello in provincia di Grosseto. È il momento di farci una bella scorpacciata alla Sagra della Panzanella e del Maiale alla Griglia. Mmm.. che buono!
Ci rimettiamo in macchina e guidiamo fino alle Terme di Saturnia. C’è solo una luce fioca che illumina le terme, bisogna procedere a tentoni. È un’esperienza sensoriale incredibile che mette in gioco il tatto per muoversi da una vasca all’altra, riservando alla vista l’esclusiva del cielo stellato ed una moltitudine di stelle cadenti. Si annusa l’odore di zolfo e si ascolta l’acqua che cade e fa rumore o ci si immerge con le orecchie ed il suono cambia, più tenue, più pace, come se ci fossi solo io lì, con gli occhi al cielo.
Qui vicino si trova un paesino molto bello: Pitigliano.

Terme di Saturnia al mattino

Terme di Saturnia al mattino
L’aria è tersa l’indomani mattina, guidiamo fra le morbide colline e raggiungiamo Scansano, dove ci fermiamo a fare due passi, borgo fiorito. Bello proprio, come di solito sono i paesini in Toscana.

Silvia che si affaccia da Scansano

Fiori a Scansano

Scorcio di Scansano
Da Roccastrada si passa Torniella e dopo 2 km si attraversa un ponte e subito dopo sulla destra una stradina sterrata porta ai Canaloni. Bisogna procedere lentamente e con cautela perché la strada non è perfetta ed è stretta. Dopo un paio di km si raggiunge uno spiazzo ombreggiato. Più avanti non si può procedere quindi si parcheggia e si cammina nel bosco per 15 minuti circa. I Canaloni sono rocce morbide modellate dal fiume, alte, basse, divertenti da arrampicare e saltellare da una all’altra. C’è una pozza grandicella dove fare il bagno e qualche pietra bassa da cui tuffarsi. Per la giornata, per la posizione, per la roccia… fa veramente caldo!

Canaloni

Canaloni
Ora non ci resta che raggiungere le Terme di Petriolo e bere un buon Rosso di Montalcino, ammollo in acqua bollente. E così facciamo.

Terme di Petriolo

I fanghi alle terme di Petriolo

Infangate alle Terme di Petriolo
Stamattina, ultima tappa prima di tornare a Padova. Bisogna risalire il fiume partendo dalle Terme di Petriolo per una ventina di minuti/mezzora. La cosa più semplice è farlo lungo il corso d’acqua con le scarpette o delle scarpe da ginnastica bagnabili. Si arriva ad una bellissima piscina isolata, dove è possibile tuffarsi dall’alto della pietra e rilassarsi sulla spiaggia sabbiosa, al sole o all’ombra. C’è una pietra a fungo da cui sopra fuoriesce acqua calda: incredibile. Inutile dire che eravamo da sole, in una domenica calda di luglio.
Volendo percorrere la Toscana da nord a sud per l’entroterra, anziché lungomare, consiglio di viaggiare lungo la traccia della Via Francigena che io ho percorso in bicicletta da San Miniato a Roma. Si passa per paesini affascinanti dalle pietre di colore caldo e le vie strette, le case incastrate una nell’altra, io ho amato: Gambassi Terme, Colle Alto di Val d’Elsa, Murlo, S. Quirico d’Orcia, Vignoni Alto e Radicofani. Senza dimenticare Siena e le Terme di San Filippo. Racconto di questi posti qui:
http://sentieriliberi.com/2018/05/19/italia-in-bici-leroica/
http://sentieriliberi.com/2018/05/22/italia-in-bici-toscana-lazio/

Gambassi Terme

Colle Alto di Val d’Elsa

Murlo

S. Quirico d’Orcia

Vignoni Alto

Terme di S. Filippo
Ho subito deciso di fare un’altro giro per la Toscana! Altro che partire per paesi lontani… Questi si che sono piccoli pezzi di paradiso :)
Puoi dirlo Ale!! E quanti ce ne sono che non conosciamo, un abbraccio!
Super, ganz tolle Landschaft, habe Lust, direkt dorthin zu fahren!!