Italia in bici: giro di prova da Padova al Garda
“Parti? E dove vai?”
“Vado in Sicilia! In bicicletta…”
“Che bello! Cosa? In bici? Ma dai? Vai da sola? E quanto ci metti? Ma scusa, ma da quando vai in bici tu?”
Eh… in realtà non ho mai viaggiato in bici. Però per Padova ho sempre girato con la mia vecchia ed amata bicicletta! E si, parto da sola. Ma ho tanti amici da andare a trovare in giro per l’Italia!
L’Italia: perché mi ero ripromessa di esplorare il mio paese prima di volare in altri continenti, l’Italia perché è bellissima, ovunque (o quasi), l’Italia perché si mangia da dio, l’Italia per conoscere gli italiani sperando di tornare ed esclamare: “Si, siamo proprio un popolo ospitale ed accogliente”.
Poi parto un po’ anche per ricaricarmi, riprendere le energie, riequilibrarmi.
Lentamente.

La cosa più bella della mia bicicletta
Ho fatto un giro di prova, 260 km, nulla di che.
Da Padova son partita e ho percorso tutta la ciclabile che arriva sotto il Monte Berico, a Vicenza. Quello è stato il tratto più bello, senza dubbio: prima lungo il Bacchiglione, poi sotto i Colli, sfociando nel bellissimo centro di Vicenza e passando per La Rotonda di Palladio.
Ve lo consiglio, si può fare in giornata e poi da Vicenza si prende il treno e si torna a casa, il biglietto per la bici costa solo 3,50!
Sono giunta a sera a Thiene a casa di mia nonna, con le zie ed il papà: doccia, risotto agli asparagi e spezzatino di vitello e buonanotte.

La Rotonda
Da Thiene ho pedalato a Verona, per vie di campagna, tra i vigneti ed i borghi di collina.
Arrivata a casa di un’amica, accolta con amore, mi sono addormentata sullo sdraio in terrazza. Il secondo giorno è stato parecchio più faticoso del primo anche perché dovevo star lì a controllare sempre la strada ed evitare di finire sulle statali.
Il terzo giorno invece volevo morire. Non so, pensavo fossero un’ottantina di km, da Verona ad Arco, ed invece il mio contachilometri continuava ad andare avanti ed io ad arrivare mai: 97 km soffertissimi, per me principiante. Anche perché ci sono tipo 1300 metri di salita, davvero.
Tutta pista ciclabile, comunque, anche se spesso un po’ troppo vicina all’autostrada del Brennero.
Il nord del Garda ha il suo incanto. Ogni volta mi riprometto di venirci a vivere o per lo meno lavorare per un po’. Voglio dire, c’è tutto… Il lago, le montagne, i paesini, la città, il turismo, la solitudine. C’è da camminare nei boschi, surfare, arrampicare, giri in mountain bike pure con pedalata assistita, le ferrate, il baze jumping, la tuta alare… un paradiso!
Soprattutto quando poi ad ospitarmi sono Jiane, Nico e Vania che quest’anno c’hanno questa casetta in mezzo alle montagne, nel bosco, nel silenzio e nell’aria tersa della notte. Fa pure freschetto.
E quando ci chiedono “Dove vi siete conosciute tu e Jiane?” “In Colombia!” pensa te.
Trascorro dei giorni bellissimi, qui nella casetta di Laghel.
Torno a Padova dopo una settimana e mi preparo per il Grande Viaggio Direzione Sicilia.
Prima tappa: Padova Ferrara.
A presto!
Ciao,
Ho letto il tuo articolo di partenza per Ferrara.
Chissà cosa offre, Ferrara.
Pensavo di andarci, una domenica.
Giachi
E’ carinissima, bello perdersi fra le vie in una giornata primaverile! Su consiglio ho visitato il Parco Massari (e ne vale la pena) e mi sono casualmente imbattuta nell’Orto Botanico giusto lì di fronte (consigliassimo).
Ciao :)