Ciclovia Adriatica | il Gargano in bicicletta

A seguire il racconto del nostro viaggio lungo la ciclovia Adriatica attraverso il promontorio del Gargano. Trovi anche il nostro video su YouTube Ciclovia Adriatica | Promontorio del Gargano e la traccia gpx su Komoot Traccia gpx Gargano

 

Varcare gli invisibili confini della Puglia è emozionante. Sembra strano ma è vero… la natura cambia aspetto, la gente cambia accento, la tradizione cambia di regione in regione.

Sul sito https://www.piste-ciclabili.com troviamo una traccia segnata come Scampamorte, qui inizia la nostra avventura.
Un terreno incerto che ben presto da sterrato diventa sabbioso, 100 metri pedaliamo 100 metri spingiamo. E non si vede nulla, macchia mediterranea costiera, tracce non umane. A me pare di vedere una mucca fra gli arbusti. Caterina vede due cervi.
Non incontriamo nessuno.
Il clima fra noi si fa teso, finiamo l’acqua, il sole cuoce, un po’ la buttiamo sul ridere, un po’ ci viene da piangere. Non c’è un filo d’ombra.

Dopo 4 ore usciamo vive dalla Riserva Naturale Lago di Lesina.
Spesso la sete di conoscenza è più forte del buon senso, rinunciare fa male ed è difficile da accettare. Ma alcune volte è necessario. Ecco come esperienze di vita ci insegnano regole più generali, per la sopravvivenza.

Sbuchiamo in un villaggio abbastanza desolato, se non per un ragazzo con le mucche che penso parli solo pugliese e che si fa quattro risate della nostra disavventura.
Mangiamo un gelato ed è già passato.

L’indomani pedaliamo sulle rive del Lago di Varano, separato dal mare da un sottile lembo di terra ma provvisto di strade asfaltate e vita quotidiana di campagna e di pesca. Famoso per le anguille ed il birdwatching.
È il lago costiero più grande d’Italia.

I giorni di pianura sono infine finiti. Ci arrampichiamo sul promontorio del Gargano con un certo piacere ed una certa soddisfazione, abbiamo raggiunto i 1000 chilometri di viaggio e festeggiamo con un pranzo speciale al chiosco Il Nostromo a Rodi Garganico, mangiamo come in una tipica casa di Puglia.

La salita è lunga per Vico del Gargano che merita una pausa per fare due passi nel centro storico e ancora più su nel cuore della Foresta Umbra, per il solo piacere di vederla e viverla questa grande foresta che ombreggia con le sue fronde le nostre fatiche. Querce e faggi che sembrano essere lì da sempre, chissà le storie che hanno conosciuto, generazioni che hanno vissuto.

La discesa è uno spasso ed è come un treno diretto per Vieste, nessuna fermata intermedia. Qui ci mangiamo un altro bel gelato e crolliamo in un campeggio lungo la costa. Il giorno dopo ancora tanta salita sui monti di Pugnochiuso, ma che panorami! Che bellezza! Quanta voglia di scendere a fare un bagno in quel mare blu! E così ci fermiamo nella spiaggia di Vignanotica, piccola e affollata ma davvero carina. C’è pure un camping.

La risalita alla strada principale è intensa. Raggiungiamo Mattinata, coperta da ulivi, mangiamo i Mustaccioli della Pasticceria alla Torre, e pedala pedala pedala quasi non ci accorgiamo che i monti son finiti, abbiamo raggiunto Manfredonia e oltrepassato il grande promontorio del Gargano. Qualcosa che per me fino a qualche giorno fa era solo un nasone che spuntava dallo stivale. Forse non avevo neanche mai visto una foto. Ora ci sono dei nomi, delle foto, dei ricordi, delle fatiche, della conoscenza. Viaggiare in bici ti fa vivere il territorio, te lo fa sentire.

 

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