Sicilia in bici: Agrigento, Valle dei Templi, Punta Bianca, Scala dei Turchi, Torre Salsa
Arriviamo ad Agrigento tra i campi di grano tagliati che finiscono al mare. Con il solito vento, a volte contro a volte a favore, spesso di lato. Da alcuni giorni appaiono dalle montagne dei nuvoloni, che passano veloci, bagnano e poco rinfrescano, di solito sul pomeriggio.
Continua il problema dell’assenza di acqua potabile, ci tocca comprarla al supermercato.
Punta Bianca è proprio bella, ci arriviamo col cielo grigio per una stradina sterrata, una strana montagnola grigia e screpolata precede e sovrasta la roccia bianca che scende lentamente a dileguarsi nel mare. Siamo solo noi! Intanto comincia a piovigginare così ci rifugiamo in una casa abbandonata, tra l’altro ho pure bucato. Al ritorno la terra umida si appicca alle ruote delle bici risultando piuttosto antipatica, soprattutto per Marco che ha il parafango e si incastra tutto. Tra l’altro “parafango” è un nome sbagliatissimo, dovrebbe essere “paracqua e incastrafango”.

Punta Bianca vista dal mare

Punta Bianca vista dall’alto

Terreno grigio e screpolato che da umido si attacca alle ruote (e io)
San Leone è la spiaggia degli agrigentini, durante l’estate diventa un vero caos di gente ed è adatta a chi vuole fare festa (anche se la musica non è granché). Per il relax è carina la pineta. In occasione del nostro risveglio in spiaggia conosciamo Angelo che meditava sulla sabbia. Ci consiglia di visitare Torre Salsa e così Marco ed io partiamo alla volta della Riserva.
Lungo il percorso passiamo per Porto Empedocle che non è niente di speciale e guardiamo dall’alto la Scala dei Turchi, la famosa roccia bianca che non ha nulla a che invidiare a Punta Bianca. Poi si mette a piovere, questa volta seriamente, e rimaniamo bloccati per ore sotto un porticato che per fortuna esisteva e abbiamo colto all’istante giusto.

Dettaglio di Porto Empedocle

Scala dei Turchi dall’alto

Temporale
Con questo tempo la Riserva di Torre Salsa perde il suo senso e così decidiamo di lasciarla per l’indomani mattina che promette sole. Intanto ci dirigiamo verso quella direzione e visitiamo Siculiana un paesino arroccato sulla collina, non turistico, con un castello posto in cima: noi entriamo curiosi e osserviamo la sua terrazza: niente male! Ma siamo presto cacciati da una gentile signorina che ci sollecita ad entrare per un’altra parte (che non avevamo neanche visto) e… fare il biglietto! Madonna, con sti biglietti, che palle!!
Comunque se siete di passaggio un giro per Siculiana ve lo consiglio e soprattutto una scorpacciata alla pizzeria e rosticceria La Giara dove, per ora, ho mangiato il miglior arancino della mia vita: gamberetti scamorza e zucchine.

Stradina di Siculiana

Sul castello di Siculiana
L’Oasi WWF di Torre Salsa si estende su un’area compresa tra Siculiana Marina (dove abbiamo dormito stanotte) ed Eraclea Minoa. Il territorio incontaminato vanta 6 km di costa alternata da falesie, dune ed immense spiagge solitarie. Ci sono diversi ingressi alla Riserva, attenzione in caso di pioggia lo sterrato diventa fangoso a tal punto da essere impraticabile. (E ce lo raccontano gli addetti che dopo l’acquazzone di ieri hanno tirato fuori col jeep tutte le macchine impantanate). La strada più praticabile si trova nella zona ovest della riserva, ma forse è privata, non lo sappiamo! Comunque è un luogo stupendo e desolato, da non perdere assolutamente, anche perché si può praticare il naturismo… Non vedevamo l’ora di metterci nudini a sistemare queste abbronzature da ciclisti!

Marco sulla pietra bianca della Riserva Torre Salsa

Tratto della lunga spiaggia della Riserva Torre Salsa

Strada fangosa per arrivare a Torre Salsa
Angelo accetta di buon cuore di ospitarci ad Agrigento. Per Marco è l’ultima notte, domani all’alba ha il treno che lo riporterà verso nord. In questa sera speciale, dopo un giro a curiosare in città ed una tipica cena, andiamo a vederci la Valle dei Templi al chiaro di luna, ma questa storia, mi dispiace, è meglio che non la racconto… Anche di giorno è uno spettacolo e la sua visita non si può saltare!

Tempio dei Dioscuri

Tempio di Giunone

Tempio Concordia
Rimango da Angelo un paio di giorni e lui è veramente disponibile, facciamo un sacco di cose da tipici agrigentini ed entro nella sua routine con molto piacere. Ci rilassiamo in una spiaggia molto molto bella e per niente conosciuta: “Le Pergole” dalle parti di Siculiana. Giochiamo con la Slackline nella pineta di San Leone, beviamo il caffè da Oceanomare, saliamo alla abbandonata Villa Salemi. Conosco i suoi amici e capitiamo in una cena chic a Skenè, un’azienda agricola che festeggia l’ottenimento del marchio Biologico, poi ci spostiamo ai locali in spiaggia in mezzo alla gente del sabato sera, che confusione!
Finalmente pratico yoga, era da tanto che volevo iniziare, con Angelo che è un insegnante davvero bravo, al mattino sul bagnasciuga.
Tutto bello e interessante.
Ho messo in archivio la scala con le alzate piastrellate una diversa dall’altra.